Eritrofobia: come vincere la paura di arrossire
Eritrofobia di cosa si tratta:
Con la parola eritrofobia intendiamo un disturbo psicologico abbastanza diffuso, che consiste nell’avere la fobia di arrossire in situazioni sociali.
Ad ognuno di noi qualche volta può capitare o sarà certamente capitato di arrossire in quanto si tratta di un fenomeno assolutamente normale. Ma per poter parlare di eritrofobia occorre questa situazione si reiteri con frequenza, e che porti la persona che ne soffre a sperimentare forte disagio in situazioni sociali. Al punto da poter causare una vera e propria fobia sociale, e quindi una conseguente forte difficoltà nell’affrontare tali situazioni.
Eritrofobia cause:
Da un punto di vista fisiologico quando ci sentiamo imbarazzati viene rilasciata adrenalina. Questa accelera il battito cardiaco e dilata i vasi sanguigni al fine di migliorare l’afflusso di sangue e ossigeno. Il nostro viso possiede un grande numero di vasi sanguigni e sono proprio questi a reagire al rilascio di adrenalina creando il tipico rossore.
Per ciò che concerne l’aspetto psicologico alla base di tale difficoltà di solito rintracciamo una persona con bassa autostima, insicura, e già tendente a sperimentare una condizione di difficoltà in situazioni sociali in generale o in situazioni sociali in cui deve porsi al centro dell’attenzione (dire o svolgere una qualche prestazione più o meno strutturata).
Si tratta di frequente di una persona timida, riservata, che non predilige particolarmente l’essere al centro dell’attenzione.
La paura di arrossire quindi può trovare terreno fertile in una persona che per proprie insicurezze percepisce di non avere buone competenze sociali.
Oppure può capitare che la persona non abbia mai pensato alla paura di arrossire, ma avendola improvvisamente sperimentata in qualche situazione ed essendosi sentita molto a disagio, cominci a temerla e quindi a pensarci troppo.
Paura di Arrossire quali circuiti viziosi si instaurano:
Nel momento in cui la persona inizia a pensare ossessivamente alla possibilità di poter arrossire (“sicuramente diventerò rosso”), da qui può innescarsi ciò che chiamiamo la profezia che si auto avvera.
E sarà proprio tutta l’attenzione, tutto il focus che porremo sulla questione a far sì che il problema possa presentarsi con maggiore frequenza e sofferenza. E una volta instauratosi questo circuito vizioso tutto ciò causerà alla persona che ne soffre ancora maggiori difficoltà.
Di frequente colui che ne soffre inoltre trova una possibile soluzione (chiaramente non risolutiva ma peggiorativa del problema) nell’evitamento. Inizia infatti a cercare di evitare tutte le possibili situazioni sociali che possano causare la tanto temuta paura di arrossire.
Questo come è facilmente comprensibile causerà un restringimento delle opportunità sociali, e con esso un graduale e continuo abbassamento delle competenze sociali, dell’autostima e della sicurezza dell’individuo.
Quella che quindi inizialmente poteva sembrare una buona e semplice soluzione al problema finisce per divenire essa stessa il problema. Evitare infatti non è la soluzione migliore perché ci mette in condizione di non poter mai rivedere la nostra idea di base, ma anzi di rafforzarla e divenirne sempre più inevitabilmente schiavi.
Ma la buona notizia è che possiamo fare molto per uscire da tale difficoltà lavorandoci assieme ad un professionista.
Come vincere la paura di arrossire: 2 punti essenziali
In questi anni ho avuto modo di trattare molte persone per questa difficoltà, e ritengo per esperienza diretta gli aspetti più importanti su cui concentrarsi siano due.
Il primo è lavorare sulla propria autostima. Andare quindi a capire nello specifico vissuto della persona quali sono le caratteristiche su cui occorre intervenire. Solo rafforzando le risorse e l’idea che tale individuo ha di sé, sarà possibile arrivare ad una vera soluzione del problema.
Alla base della fobia di arrossire troviamo infatti di frequente una persona che non sta bene con se stessa e si percepisce difettosa ed inadeguata. Questa percezione va rivalutata ed è possibile farlo con un adeguato lavoro terapeutico con un esperto di tale tematica.
Il secondo punto essenziale che reputo anche strettamente legato al primo (una migliore autostima infatti aiuterà la persona anche a pensare di poter fare questo importante passaggio) è imparare a dare meno importanza a tale forma di espressione del nostro corpo.
Occorre infatti portare la persona in questione a poter leggere tale evento in modo normalizzante anziché pericoloso.
Proprio perché è la percepita pericolosità della situazione ai fini della propria immagine sociale e personale, (sono molte infatti le idee errate che le persone strutturano in merito) a sostenere e reiterare il problema.
Occorrerà quindi lavorare in parallelo su questi due aspetti in modo da portare la persona a guarire dall’eritrofobia, sentendosi più forte, adeguata, sicura e capace di normalizzare ciò che accade.
Occorrerà imparare anche ad accettare i propri limiti e che in fondo nessuno di noi è perfetto. E che questo non cambia e non distrugge in alcun modo la nostra reputazione sociale e personale proprio perché essere imperfetti è la normalità, e possiamo quindi consentirci di esserlo perché non è la fine e va bene proprio così.
Da più di 15 anni, ascolto e aiuto persone concretamente a uscire da situazioni difficili, e riprendere in mano la propria vita o con la consulenza psicologica online o presso i miei studi di Padova e Treviso.
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